giovedì 18 febbraio 2016

La Memoria della Shoah - Marco Battaglia


In occasione del Giorno della Memoria, la Prof. ci ha proposto un'attività di cineforum su un film molto particolare, "Train de vie", che ha suscitato in noi reazioni forti e anche contrastanti. Tutti abbiamo creduto e sperato fino all'ultimo che almeno quel treno si fosse salvato. Ma poi... si è acceso il dibattito. C'è chi ha apprezzato la scelta del regista e chi assolutamente no. Sicuramente nessuno di noi è rimasto indifferente, come è giusto che sia in questi casi.
Ecco uno dei commenti al film di un nostro compagno, Marco Battaglia, che con spirito critico spiega la sua delusione.



Premetto che questi sono i miei pensieri e potrebbero non coincidere con quelli degli altri.

Io non ho  mai visto un film sulla Shoah, però, in concomitanza con il giorno della memoria, ne ho visto uno a scuola. "Train de vie" ridicolizza la Shoah. Racconta di un villaggio di ebrei dell’est Europa che, per scappare ai nazisti, organizza un finto treno di deportati che porterà tutti in salvo in Terra Santa. Poi si rivelerà tutto un sogno di Schlomo, ideatore del piano di fuga, e in realtà tutti sono in un campo di concentramento. Shlomo è il pazzo del villaggio e la voce narrante del film. In realtà lui non è pazzo, ma finge di esserlo, per essere esonerato dalle responsabilità  e quindi scappare dai drammi della vita. Apprezzo questa idea del regista, ma non così tanto l’interpretazione che ne ha voluto dare. Mi spiego meglio: questo film riesce quasi a fare sorridere, ma non capisco il motivo di questa scelta. Perché il regista ha atteso così tanto prima di fare emergere il dramma? Io non ne vedo il bisogno! Nella Shoah non c’è niente che non sia drammatico e quindi non bisogna costruirci sopra dei racconti quasi umoristici. Non condivido il pensiero del regista (e di altri dopo di lui come ad esempio Benigni ne "La vita è bella") secondo cui ridere è un altro modo di piangere, perchè i fatti vanno divisi in due grandi categorie inseparabili: i fatti tristi e i fatti felici. La Shoah rientra chiaramente tra i fatti tristi e di conseguenza un film su di essa deve far piangere.



Commento a faccina:    L

Marco Battaglia

1 commento:

  1. Belli tutti i film sulla shoa questo spiegato talmente bene che sembra più bello degli altri

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