lunedì 15 febbraio 2016

Scrittura creativa giallo - Matteo Brembilla

Non poteva mancare nel nostro blog un avvincente giallo ambientato in una scuola! Il nostro compagno Matteo Brembilla ne ha scritto uno davvero interessante...

IL GIALLO DELLA SCUOLA

Il 30 gennaio 2016 un fatto raccapricciante ebbe luogo nella scuola secondaria Saint Bartholomew di Blackbird Leys. Il corpo senza vita di uno studente fu ritrovato nei bagni del 3° piano: gli era stata tagliata la gola. La polizia fece chiudere i bagni per 3 giorni e radunò tutti gli studenti, tutti gli insegnanti e gli impiegati della scuola per interrogarli. Il famoso e astuto Sherlock Holmes si occupò di ascoltare tutti quanti. Gli alunni spiegarono di non aver notato nulla di strano, ma una professoressa spiegò che il ragazzo morto era antipatico a tutti (fatto taciuto dagli alunni per timore di essere sospettati). Uno studente in particolare, però, si era sempre mostrato ostile nei confronti del compagno. Il ragazzo in questione non si vedeva quasi mai a scuola, ma stranamente proprio il giorno dell'omicidio era presente. Si chiamava Philip Tomson, aveva 18 anni e guidava già l'auto. La professoressa spiegò come era fatta la vettura: rossa, decappotabile, con una striscia nera che partiva dal cofano e arrivava fino al bagagliaio. La carrozzeria era unica nel suo genere perchè era creata da lui stesso. Philip teneva sempre i fendinebbia accesi per farsi notare e se ne vantava coi compagni. La docente disse all'ispettore di chiedere il numero di Tomson ai suoi compagni per rintracciarlo. Ottenuto il numero da uno studente di nome Jeff, Holmes risalì velocemente alla posizione del ragazzo. Dopo un furioso inseguimento sul King George Boulevard, Philip perse il controllo dell'auto e andò a schiantarsi contro un palo. Una volta dimesso dall'ospedale, Philip venne interrogato dall'ispettore, ma risultò avere un alibi di ferro confermato dai sui genitori. Sherlock passò ad interrogare tutti gli impiegati della scuola, ma un bidello non rispose all'appello. Sherlock si informò sulla sorte dell'uomo, ma gli fu risposto che non si presentava al lavoro da 3 giorni. Nessuno però aveva notato la sua assenza, perchè l'uomo era molto schivo e non si era mai inserito nell'ambiente scolastico. Sherlock intuì dunque che doveva essere lui il colpevole e diede l'ordine di rintracciarlo. I suoi agenti risalirono all'albergo dove si era rifugiato, vicino all'autostrada, ma una volta giunti sul posto, scoprirono che l'uomo se ne era già andato. Avendo saputo dalla receptionist che il loro sospettato aveva acquistato un biglietto per la navetta diretta all'aeroporto, gli agenti si lanciarono sul posto a sirene spiegate e riuscirono ad acciuffarlo appena un attimo prima che l'aereo decollasse. Interrogato dagli inquirenti, l'uomo, di nome Max Williams, ebbe un crollo e confessò di aver ucciso il ragazzo perchè gli faceva spesso dei dispetti, ad esempio sporcando dove aveva appena pulito. Dopo la confessione, nonostante la ritrattazione suggeritagli dal suo avvocato, il verdetto della giuria, al processo, fu inevitabilmente di colpevolezza. Il giudice lo condannò a vent'anni di reclusione. L'ispettore Sherlock aveva così assicurato un altro criminale alla giustizia.



Matteo Brembilla


1 commento:

  1. Io gli avrei dato più di vent'anni comunque molto bello

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