lunedì 22 febbraio 2016

L'amore: eros, filia o agape? - Anna Colombo



 In occasione di San Valentino, in classe abbiamo parlato di Amore...quello con la a maiuscola!  Abbiamo riflettuto sul suo significato profondo, citando anche la Bibbia e i filosofi antichi, che avevano già distinto i suoi molteplici significati in tre grandi categorie: eros, filia e agape. 
La Prof. poi ci ha chiesto di esprimere liberamente le nostre opinioni in merito a questo sentimento, che ciascuno di noi prova o ha provato sicuramente in una o più delle sue forme. 
Questo è l'elaborato, scritto da una nostra compagna, Anna Colombo, che ci ha colpiti di più...


Il verbo amare significa donare senza nulla esigere in cambio. L’amore è, perciò, un sentimento quotidiano che si manifesta nell’anima di ciascuno di noi in tutte le sue sfaccettature: un amore felice, un amore infelice, un amore proibito e perciò impossibile, un amore ricambiato o non ricambiato, un amore sincero e libero e un amore forzato e perciò costretto ed ancora, un amore segreto e un amore risaputo, che a volte può far rallegrare, a volte può far rattristare, che a volte trascina colui che ama in uno stato euforico oppure in uno stato deprimente, un amore duraturo, ovvero un legame saldo o precario e volubile. E potrei  continuare fino a quando su ogni foglio di carta venga impresso ogni tipologia di amore conosciuta. In amore si è sempre in due: colui che ama e colui che è amato. Ma, alla base dell’amore e di tutte le sue sfaccettature stanno, però,  tre tipologie di quest’ultimo che racchiudono l’emblema di questa parola. La prima tipologia è sottointesa come Eros; non so se definirlo un vero e proprio amore, ma lo definirei più come ossessione amorosa dove, anche se è presente il rispetto reciproco, ciò che conta per colui che ama non è la felicità altrui, bensì la propria. Per quanto ne sappia mi sembra  un amore spinto, forzato. Secondo i greci, questa tipologia, includeva una passione carnale, ma io non riesco ad interpretarlo diversamente da un sentimento “preso alla leggera”, deriso, un cuore che rischia di spezzarsi inutilmente, posso perciò affermare che, secondo me, Eros è l’amore più brutale: se non è serio può ferire colui che è amato, respingerlo, illuderlo. La seconda forma di amore è chiamata Filia, alla base della quale sta il rispetto reciproco e il bene comune di coloro che si amano che, anche quando soffrono, sono “uniti nella sofferenza”. Quello di Filia è un amore puro, sincero e leale. L’ultima tipologia, quella che si rispecchia con gli attuali ideali in amore è chiamata Agape, dove, colui che ama dona tutto se stesso pur di veder sorridere la persona amata.  A volte è costretto al sacrificio di qualcosa a lui caro; considerato tutto è forse l’amore più infelice, ma anche il più puro che esista. Sino ad adesso ho parlato dell’amore coniugale,  ma l’amore può essere anche visto come amicizia o come legame parentale; in tal caso valgono sempre i pilastri riportati antecedentemente. Sebbene io non abbia ancora vissuto l’amore da una prospettiva di innamoramento, posso affermare con certezza di aver vissuto dei legami parentali e delle amicizie molto intense, anche se non tutte sono andate a buon fine. Dalla mia esperienza personale ho capito che non c’è cosa più brutta di un amore sottomesso dalla propria volontà. Ora voi penserete che se un amore è sottomesso dalla propria volontà ciò sia voluto liberamente. Ma non sempre: non c’è cosa più triste che voler bene ad una persona che di bene non ce ne vuole ed esserne consapevoli.  L’amore va seguito giorno dopo giorno per far sì che maturi e dia vita ad esperienze significative. Concludo ringraziando tutti coloro che mi vogliono bene e me ne hanno voluto, perché grazie a loro sono riuscita a scrivere queste righe e a crearmi un’idea personale su quanto ho potuto dire e spero che tra qualche anno qualcuno mi consentirà di aggiungere qualche riga a questo testo.

Anna Colombo

1 commento:

  1. Bravissimaaaa molto bello un testo del genere raggiungerà da solo 30.000 visualizzazioni

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