venerdì 5 febbraio 2016

Leggere è...vivere!

Leggere non è un obbligo, né tantomeno un compito per casa, leggere è un modo di vivere! Questo è quello che la Prof. ci ha detto quando le abbiamo chiesto se avessimo dovuto leggere e analizzare un libro al mese compilando la classica scheda del libro… E allora?! Non leggiamo?! Leggiamo eccome! Solo che lo facciamo seguendo le nostre curiosità, i nostri interessi e soprattutto i nostri tempi! E non appena finiamo di leggere un testo esponiamo la trama e il nostro commento personale come se fossimo dei piccoli critici letterari di fronte alla classe che per magia diventa un gruppo di giornalisti pronti a farci domande sul contenuto, sul genere letterario, sullo stile narrativo, su quello che ci ha suscitato! Perfino sul numero di pagine (informazione sempre utile!!!)
Così quello che spesso è vissuto come un dovere, per noi diventa un gioco di ruolo che ci incuriosisce e ci stimola anche a farci prestare i libri esposti dai compagni che li hanno appena letti!
Questo ad esempio è il commento di Carlotta, esperta e famosissima critica letteraria, al suo ultimo libro letto…







Ciao a tutti! Oggi vi voglio parlare di un libro un po’ strano ma abbastanza interessante. Il romanzo in questione è “Inferno” di Francesco Gungui.
Questa la trama ufficiale del libro:
Se sei nato a Europa, la grande città nazione del prossimo futuro, hai due sole possibilità: arrangiarti con lavori rischiosi o umili, oppure riuscire a trovare un impiego a Paradiso, la zona dove i ricchi vivono nel lusso e possono godere di una natura incontaminata. Ma se rubi o uccidi o solo metti in discussione l'autorità, quello che ti aspetta è la prigione definitiva, che sorge su un'isola vulcanica lontana dal mondo civile: Inferno. Costruita in modo da ricalcare l'Inferno che Dante ha immaginato nella Divina Commedia, qui ogni reato ha il suo contrappasso. Piogge di fuoco, fiumi di lava, gelo, animali mostruosi: gli ingranaggi infernali si stringono senza pietà attorno ai prigionieri che spesso muoiono prima di terminare la pena. Nessuno sceglierebbe di andare volontariamente a Inferno, tranne Alec, un giovane cresciuto nella parte sbagliata del mondo, quando scopre che la ragazza che ama, Maj, vi è stata mandata con una falsa accusa. Alec dovrà compiere l'impresa mai riuscita a nessuno: scappare con lei dall'Inferno, combattendo per sopravvivere prima che chi ha complottato per uccidere entrambi riesca a trovarli...”

Premetto che tutto quello che trovate qui sotto a proposito del libro è puramente soggettivo e che qualcuno di voi potrebbe pensare esattamente il contrario. In ogni caso cominciamo subito dalla trama: senza dubbio queste poche righe possono incuriosire molto, come è successo a me, ma devo ammettere che le mie speranze di “gustare” un buon libro non si sono pienamente realizzate. Insomma da una versione Fantasy del celeberrimo Inferno di Dante mi aspettavo un romanzo quasi perfetto. Invece, appena ho iniziato a leggerlo, ho quasi rischiato di piantarlo a metà: uno dei difetti che mi è subito saltato all’occhio e che mi ha lasciato l’amaro in bocca riguarda l’ingrediente base del libro: i personaggi. Subito all’inizio ci sono particolari che non tornano e bisogna affidarsi abbastanza all’intuito per capire che Maj, di cui si parla nel secondo capitolo, è la seconda protagonista e che non conosce per nulla il ragazzo di cui si parla nel primo (che poi sarebbe Alec, il secondo personaggio principale)! Già l’inizio quindi non è stato propriamente gradevole e devo ammettere che non mi ha neanche tanto incuriosita. Sempre stando sul “capitolo personaggi” (che, a mio parere, è un elemento importantissimo per la buona riuscita del romanzo), il fatto di come nasca un amore tanto forte tra Alec e Maj resta un po’ un mistero: insomma, vengono da due mondi diversi, sono di due classi sociali completamente diverse e diversi sono i loro interessi, come fanno quindi ad innamorarsi perdutamente così all’improvviso? E com’è possibile che quindi, dopo essersi parlati neanche una decina di volte, appena Maj scompare, ritrovarla è per Alec una questione di primaria importanza?
Anche il luogo dove si svolge il tutto è abbastanza indefinito: Europa, l’Inferno, il Paradiso, dove sono? L’unica cosa che ho capito è che sono sulla Terra e che il Paradiso potrebbe essere tra l’Africa e le Alpi (ma non ne sono neanche tanto sicura).  Il tempo del racconto invece è abbastanza chiaro, si capisce che il tutto è ambientato nel futuro (anche se qualche data o pressappoco la durata dell’intera vicenda non starebbe male!).
Peccato perché comunque, se la trama fosse stata sviluppata un po’ meglio, il libro avrebbe sicuramente riscosso un successo clamoroso (insomma è una versione Fantasy dell’Inferno dantesco!). Una nota a favore infatti è lo sviluppo dell’avventura una volta giunti nell’Inferno: mi è piaciuto molto il modo in cui Gungui descrive il luogo, la crudeltà e l’assurdità del posto. In particolare, l’unica parte per cui questo libro supera il capolavoro di Dante, è la battaglia finale contro i cerberi e le arpie e la fuga verso il passaggio segreto per uscire: questi pochi capitoli sono davvero imperdibili, io li ho letti tutti d’un fiato! Certo, sarebbe stato più bello se l’avventura si fosse sviluppata non a metà libro ma un po’ prima (comunque, superati in primi capitoli, il romanzo diventa un po’ più scorrevole) e se l’autore si fosse preso la briga di descrivere un po’ meglio alcuni particolari abbastanza improbabili (per esempio: nel cerchio dei lussuriosi, chi vi viene punito? I divorziati?). Un’altra cosa che però mi è piaciuta è il fatto che si parla di stelle nell’ultima  parte dell’ultimo capitolo, proprio come nella Divina commedia.
In ogni caso, nonostante ammetto di essere stata abbastanza puntigliosa sugli errori, il libro, tolto il ruolo abbastanza disastroso dei personaggi, è comunque avvincente e scritto non poi così male. Il mio voto non è altissimo per i motivi che ho specificato prima, ma il finale che  ti tiene con il fiato sospeso e il fatto che mi piacciano molto i romanzi Fantasy-Surreali, tre stelline (anche se un po’ scarse) gliele do.

Voto: 3 stelle

Consigliato: se avete voglia di un libro che ricalchi la parodia Dantesca trasformandola in un romanzo Fantasy, questo è il libro che fa per voi.

Carlotta Butti







2 commenti:

  1. Mi ha incuriosito molto questo libro credo che andrò a comprarlo

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  2. Bel libro spiegato bene e hai esposto il tuo parere con le critiche costruttive

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