venerdì 5 febbraio 2016

Scrittura creativa avventura - Andrea Biadigo


Tanti sono i generi letterari che dallo scorso anno stiamo scoprendo a scuola, e tanti sono quelli che ancora restano da scoprire…ed è bello mettersi alla prova nella scrittura creativa di ogni genere letterario! Leggendo e scrivendo ciascuno di noi scopre di avere un talento nascosto, la passione per un genere piuttosto che per un altro, passione che forse da grandi cambierà o resterà immutata! Questo ad esempio è un racconto d’avventura scritto da un nostro compagno, Andrea Biadigo, che ci è piaciuto molto e perciò abbiamo scelto di condividerlo nel web! Buona lettura!



IL VIAGGIO NELLA GIUNGLA



Ero nel mio soggiorno a leggere un libro di avventura del mio scrittore preferito. La mamma era in cucina a sistemare dopo la cena. Nella stanza c'era il solito odore del legno di faggio che bruciava nel camino e l'odore delle candele all'arancia e cannella che la mamma mette sempre sotto il periodo natalizio. Era stata una giornata veramente stancante e, nonostante il libro mi piacesse, stavo facendo fatica a tenere gli occhi aperti.

Ad un certo punto però successe qualcosa che destò la mia attenzione. Il fuoco del camino si spense e i tronchi mezzi bruciati si stavano trasformando pian piano in alberi con lunghi rami e foglie verdissime. Le pareti si stavano dissolvendo ed al loro posto apparvero tantissimi altri alberi frondosi. Il soffitto sparì e al suo posto apparve un cielo azzurro intenso dove migliaia di uccelli coloratissimi volavano. Baobab alti come grattacieli newyorkesi mi circondavano. Del mio soggiorno, della mia casetta e anche dei miei genitori non c'era più traccia. Frastornato ed incredulo decisi di addentrarmi nella giungla per cercare una via d'uscita. Avevo il cuore che mi batteva a mille per la paura, avevo il terrore dei koala e dei serpenti. Tagliai col mio coltello da escursionista tutti i rami e le liane che scendevano dagli alberi per crearmi un sentiero ed avanzare.

Mentre camminavo, mi accorsi che la notte stava arrivando, perciò dovevo cercare al più presto un rifugio per ripararmi dalle bestie feroci e dai koala. Fu così che vidi l'ingresso di una grotta nascosto tra gli alberi.

Per farmi luce accesi un focolare e a mia sorpresa scoprii che la grotta era abitata. Erano degli Aborigeni arretrati civilmente, che avendomi visto accendere il fuoco con un accendino, meravigliati, mi rapirono con lo scopo di carpirmi quella che per loro era una magia. Mi portarono nel loro villaggio e per qualche giorno mi osservarono di nascosto. Vedendomi usare molti oggetti tecnologici, a loro sconosciuti, pensarono che fossi un Dio. Allora iniziarono a venerarmi e considerarmi il loro capo.

Nei primi tempi era divertente fare il re poi, però, iniziai a sentire il bisogno di socializzare con un amico. Lo trovai subito, si chiamava Liam ed aveva come compagno un elefante di nome Elvin. Andavamo insieme per la giungla con Elvin; mi divertivo tantissimo, ero felice, finalmente non ero più solo.

Un giorno Liam ed io avvistammo sulla costa dei briganti che stavano preparando un piano d'attacco per depredare le risorse degli aborigeni.

Corremmo al villaggio per avvisare gli Aborigeni di ciò che avevamo visto e insieme preparammo delle trappole. Scavammo delle buche, sistemammo gli arceri sugli alberi e legammo le liane pronte a scattare sulla faccia di chi si fosse avvicinato. Mi accovacciai sulla cima dell'albero più alto, per vedere l'avanzata dei briganti ed essere pronto a mandare un segnale con la torcia.

Le trappole funzionarono alla perfezione ed i briganti se ne andarono a gambe levate da dove erano venuti. Per ringraziarmi i miei amici Aborigeni mi prepararono una gran festa degna di un re. C'era un banchetto favoloso, canti e balli intorno al fuoco.

A tarda notte stavamo ancora cantando e ballando quando vidi farsi largo tra la folla l'elefante Elvin che venendomi incontro urlava: “Andrea vai a letto...Andreee....vai a letto”. “Ma come?” pensai io “ l'elefante parla?” ma fu così che aprendo gli occhi vidi mia mamma che cercava di svegliarmi. Mi ero appisolato e stavo solo sognando una bellissima avventura...ma perchè l'elefante? Sarà mica perchè mia mamma è un po’ grassoccia?!


 Andrea Biadigo

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