In occasione di San Valentino, in classe abbiamo parlato di Amore...quello con la a maiuscola! Abbiamo riflettuto sul suo significato profondo, citando anche la Bibbia e i filosofi antichi, che avevano già distinto i suoi molteplici significati in tre grandi categorie: eros, filia e agape.
La Prof. poi ci ha chiesto di esprimere liberamente le nostre opinioni in merito a questo sentimento, che ciascuno di noi prova o ha provato sicuramente in una o più delle sue forme.
Questo è l'elaborato, scritto da una nostra compagna, Anna Colombo, che ci ha colpiti di più...
Il verbo amare significa donare senza nulla
esigere in cambio. L’amore è, perciò, un sentimento quotidiano che si manifesta
nell’anima di ciascuno di noi in tutte
le sue sfaccettature: un amore felice, un amore infelice, un amore proibito e
perciò impossibile, un amore ricambiato o non ricambiato, un amore sincero e
libero e un amore forzato e perciò costretto ed ancora, un amore segreto e un
amore risaputo, che a volte può far rallegrare, a volte può far rattristare, che a
volte trascina colui che ama in uno stato euforico oppure in uno stato
deprimente, un amore duraturo, ovvero un legame saldo o precario e volubile. E potrei continuare fino a quando su ogni foglio di
carta venga impresso ogni tipologia di amore conosciuta. In amore si è sempre
in due: colui che ama e colui che è amato. Ma, alla base
dell’amore e di tutte le sue sfaccettature stanno, però, tre tipologie di quest’ultimo che racchiudono
l’emblema di questa parola. La prima tipologia è sottointesa come Eros; non so
se definirlo un vero e proprio amore, ma lo definirei più come ossessione
amorosa dove, anche se è presente il
rispetto reciproco, ciò che conta per colui che ama non è la felicità altrui,
bensì la propria. Per quanto ne sappia mi sembra un amore spinto, forzato. Secondo i greci,
questa tipologia, includeva una passione carnale, ma io non riesco ad
interpretarlo diversamente da un sentimento “preso alla leggera”, deriso, un
cuore che rischia di spezzarsi inutilmente, posso perciò affermare che, secondo me, Eros è
l’amore più brutale: se non è serio può ferire colui che è amato, respingerlo,
illuderlo. La seconda forma di amore è chiamata Filia, alla base della quale
sta il rispetto reciproco e il bene comune di coloro che si amano che, anche
quando soffrono, sono “uniti nella sofferenza”. Quello di Filia è un amore puro,
sincero e leale. L’ultima tipologia, quella che si rispecchia con gli attuali
ideali in amore è chiamata Agape, dove, colui che ama dona tutto se stesso pur di
veder sorridere la persona amata. A
volte è costretto al sacrificio di qualcosa a lui caro; considerato tutto è
forse l’amore più infelice, ma anche il più puro che esista. Sino ad adesso ho
parlato dell’amore coniugale, ma l’amore può essere anche visto come amicizia o come legame parentale; in tal caso
valgono sempre i pilastri riportati antecedentemente. Sebbene io non abbia
ancora vissuto l’amore da una prospettiva di innamoramento, posso affermare con
certezza di aver vissuto dei legami parentali e delle amicizie molto intense, anche se non
tutte sono andate a buon fine. Dalla mia esperienza personale ho capito che
non c’è cosa più brutta di un amore sottomesso dalla propria volontà. Ora voi
penserete che se un amore è sottomesso dalla propria volontà ciò sia voluto
liberamente. Ma non sempre: non c’è cosa più triste che voler bene ad una
persona che di bene non ce ne vuole ed esserne consapevoli. L’amore va seguito giorno dopo giorno per
far sì che maturi e dia vita ad esperienze significative. Concludo ringraziando
tutti coloro che mi vogliono bene e me ne hanno voluto, perché grazie a loro
sono riuscita a scrivere queste righe e a crearmi un’idea personale su quanto
ho potuto dire e spero che tra qualche anno qualcuno mi consentirà di
aggiungere qualche riga a questo testo.
Anna Colombo
Bravissimaaaa molto bello un testo del genere raggiungerà da solo 30.000 visualizzazioni
RispondiElimina