Non poteva mancare nel nostro blog un avvincente giallo ambientato in una scuola! Il nostro compagno Matteo Brembilla ne ha scritto uno davvero interessante...
IL GIALLO DELLA
SCUOLA
Il 30 gennaio 2016 un fatto
raccapricciante ebbe luogo nella scuola secondaria Saint Bartholomew di
Blackbird Leys. Il corpo senza vita di uno studente fu ritrovato nei bagni del
3° piano: gli era stata tagliata la gola. La polizia fece chiudere i bagni per
3 giorni e radunò tutti gli studenti, tutti gli insegnanti e gli impiegati
della scuola per interrogarli. Il famoso e astuto Sherlock Holmes si occupò di
ascoltare tutti quanti. Gli alunni spiegarono di non aver notato nulla di strano,
ma una professoressa spiegò che il ragazzo morto era antipatico a tutti (fatto
taciuto dagli alunni per timore di essere sospettati). Uno studente in
particolare, però, si era sempre mostrato ostile nei confronti del compagno. Il
ragazzo in questione non si vedeva quasi mai a scuola, ma stranamente proprio
il giorno dell'omicidio era presente. Si chiamava Philip Tomson, aveva 18 anni
e guidava già l'auto. La professoressa spiegò come era fatta la vettura: rossa,
decappotabile, con una striscia nera che partiva dal cofano e arrivava fino al
bagagliaio. La carrozzeria era unica nel suo genere perchè era creata da lui
stesso. Philip teneva sempre i fendinebbia accesi per farsi notare e se ne
vantava coi compagni. La docente disse all'ispettore di chiedere il numero di
Tomson ai suoi compagni per rintracciarlo. Ottenuto il numero da uno studente
di nome Jeff, Holmes risalì velocemente alla posizione del ragazzo. Dopo un
furioso inseguimento sul King George Boulevard, Philip perse il controllo
dell'auto e andò a schiantarsi contro un palo. Una volta dimesso dall'ospedale,
Philip venne interrogato dall'ispettore, ma risultò avere un alibi di ferro
confermato dai sui genitori. Sherlock passò ad interrogare tutti gli impiegati
della scuola, ma un bidello non rispose all'appello. Sherlock si informò sulla
sorte dell'uomo, ma gli fu risposto che non si presentava al lavoro da 3
giorni. Nessuno però aveva notato la sua assenza, perchè l'uomo era molto
schivo e non si era mai inserito nell'ambiente scolastico. Sherlock intuì
dunque che doveva essere lui il colpevole e diede l'ordine di rintracciarlo. I
suoi agenti risalirono all'albergo dove si era rifugiato, vicino
all'autostrada, ma una volta giunti sul posto, scoprirono che l'uomo se ne era
già andato. Avendo saputo dalla receptionist che il loro sospettato aveva
acquistato un biglietto per la navetta diretta all'aeroporto, gli agenti si
lanciarono sul posto a sirene spiegate e riuscirono ad acciuffarlo appena un
attimo prima che l'aereo decollasse. Interrogato dagli inquirenti, l'uomo, di
nome Max Williams, ebbe un crollo e confessò di aver ucciso il ragazzo perchè
gli faceva spesso dei dispetti, ad esempio sporcando dove aveva appena pulito. Dopo
la confessione, nonostante la ritrattazione suggeritagli dal suo avvocato, il
verdetto della giuria, al processo, fu inevitabilmente di colpevolezza. Il
giudice lo condannò a vent'anni di reclusione. L'ispettore Sherlock aveva così
assicurato un altro criminale alla giustizia.
Matteo
Brembilla
Io gli avrei dato più di vent'anni comunque molto bello
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